Addormentamento Autonomo - Sleep Training Cos'è? Part 2
Errori Comuni da Evitare Durante il Sleep Training
Saltare la Routine della Buonanotte: Perché è un Errore?
La routine della buonanotte è fondamentale per preparare il bambino al sonno. Essa crea un'atmosfera rassicurante e fiduciosa, segnalando che è tempo di rilassarsi. Saltare questa routine può portare a confusione e aumentare l'ansia del bambino, rendendo più difficile addormentarsi.
I genitori dovrebbero impegnarsi a stabilire una routine serale che includa attività calmanti, come la lettura o l'ascolto di musica dolce. Queste pratiche favoriscono un ambiente positivo per il sonno, creando un legame tra il momento della buonanotte e il relax.
Non Essere Costanti: Come la Coerenza Influisce sul Sonno del Bambino
La coerenza è essenziale quando si tratta di sonno infantile. I bambini necessitano di routine prevedibili e sicure per sentirsi a proprio agio. La mancanza di coerenza nella routine serale o nei metodi utilizzati può confondere i bambini e rendere difficile l'apprendimento delle competenze necessarie per l’addormentamento autonomo.
Essere consistenti nelle tecniche e nelle pratiche di sonno può contribuire a un ambiente più favorevole al sonno e a garantire che il bambino comprenda ciò che ci si aspetta. Stabilire regole chiare e mantenere l'approccio durante la notte aiuterà il bambino a costruire una routine efficace.
Reagire Subito a Ogni Lamento: Quando è Giusto Aspettare?
Molti genitori si sentono spinti a rispondere immediatamente a ogni pianto del bambino. Tuttavia, è altrettanto importante imparare a riconoscere quando è opportuno intervenire e quando è meglio aspettare qualche secondo per capire se si rasserena da solo. Imparare a discernere le diverse tipologie di pianto può essere utile: alcuni segni richiedono assistenza, mentre altri potrebbero suggerire che il bambino sta solo cercando di sistemarsi.
Non Creare un Ambiente Adatto al Sonno: Cosa Considerare
L'ambiente della cameretta è un fattore cruciale per favorire un sonno di qualità. È importante che la stanza sia in penombra, silenziosa e fresca per consentire un riposo ottimale. Un ambiente confortevole può aiutare il bambino a rilassarsi e a addormentarsi più facilmente.
I genitori dovrebbero anche considerare la presenza di oggetti di conforto, come coperte o peluche, che possono aiutare il bambino a sentirsi più sicuro nel momento dell'addormentamento dopo l’anno di vita.
Routine e Ambienti Ideali per Favorire l’Addormentamento Autonomo
Creare una Routine Serale Efficace per il Sonno del Bambino
Stabilire una routineserale efficace è uno dei passaggi più importanti per aiutare il bambino a sviluppare buone abitudini di sonno. La routine dovrebbe essere configurata in modo da segnalare al bambino che è tempo di prepararsi per la nanna. Iniziare la serata con attività tranquillizzanti aiuta a creare un'atmosfera calma, riducendo l'energia e le emozioni troppo intense prima di andare a letto.
Una routine ideale può includere attività come un bagno rilassante, la lettura di una storia, o una piccola sessione di canto o musica dolce. Queste attività non solo favoriscono il rilassamento ma fortificano anche il legame emotivo tra genitore e bambino. È importante che tutti i membri della famiglia siano coerenti nella messa in atto della routine; questa regolarità aiuterà il bambino a sentirsi sicuro e pronto per addormentarsi.
Ricordiamo che la routine non deve essere complicata; può essere breve e semplice. Ciò che importa è che diventi un rituale riconoscibile e accogliente, che migliori il collegamento emotivo e promuova condizioni favorevoli per il sonno.
Importanza della Luce, del Rumore e della Temperatura nella Cameretta
L'ambiente in cui il bambino dorme gioca un ruolo cruciale nella qualità del sonno. È fondamentale creare una cameretta che rispetti alcuni requisiti per promuovere un sonno riposante. La luce, il rumore e la temperatura sono tre fattori chiave da considerare.
Innanzitutto, la luce deve essere gradualmente attenuata durante la routine serale per preparare il bambino al sonno. Le tende oscuranti possono essere fondamentali nel creare un ambiente buio, favorendo la produzione naturale di melatonina, un ormone che aiuta a regolare il ciclo sonno-veglia.
In secondo luogo, la gestione del rumore è essenziale. Ambienti silenziosi sono preferibili, ma se il rumore esterno è inevitabile, un rumore bianco o un ventilatore possono fornire un sottofondo calmante. Alcuni bambini trovano conforto nei rumori bianchi, quindi non esitare a utilizzare strumenti utili come i diffusori di suoni o app specifiche.
Infine, la temperatura della camera dovrebbe essere mantenuta intorno ai 20-22°C. Una stanza troppo calda o troppo fredda può influire negativamente sul sonno del bambino, quindi scegliere un abbigliamento pesante e una biancheria adeguata che possa aiutare a mantenere il giusto comfort.
Oggetti di Comfort e il Loro Ruolo nell’Addormentamento
L'introduzione di oggetti di comfort può avere un impatto positivo sull'addormentamento del bambino dopo il raggiungimento dell’anno di vita. Peluche, coperte e oggetti familiari possono fornire una sensazione di sicurezza e tranquillità. Questi oggetti di conforto possono aiutare il bambino a sentirsi più rilassato e a creare un'associazione positiva col momento della nanna.
È importante aiutare il bambino a scegliere il proprio oggetto di comfort, in modo che possa sviluppare un attaccamento sano a questo. La presenza di un oggetto familiare può ridurre l'ansia e promuovere una transizione più serena verso il sonno, permettendo al bambino di sviluppare indipendenza senza sentirsi isolato.
I genitori dovrebbero anche considerare il momento in cui introdurre questi oggetti di comfort nel processo di addormentamento. Integrarli nelle routine serali può facilitare l'associazione tra il momento della buonanotte e la calma. In generale, l'uso di oggetti di comfort dovrebbe essere una scelta naturale e rispettosa dei bisogni individuali del bambino.
Il Ruolo della Voce e delle Coccole: Quanto Aiutare Senza Dipendenza
Le interazioni affettuose durante il processo di addormentamento rivestono un'importanza fondamentale nel favorire un legame forte tra genitore e bambino. Le coccole e la voce di un genitore possono avere un effetto calmante, fornendo rassicurazione e sicurezza al bambino che si prepara a dormire. Tuttavia, è importante evitare di creare una dipendenza da queste interazioni, consentendo al bambino di sviluppare gradualmente competenze di autoregolazione e indipendenza.
Utilizzare un tono di voce morbido e rassicurante può aiutare a calmare il bambino e prolungare l'atmosfera di fiducia derivate dalle interazioni. Tuttavia, i genitori devono anche lavorare su una transizione graduale, in modo che il bambino impari a gestire l'addormentamento senza il bisogno continuo delle coccole.
Un buon approccio è quello di incoraggiare il bambino a esplorare momenti di tranquillità e relax senza l'assistenza immediata del genitore. La chiave è trovare un equilibrio tra comfort e indipendenza: un dialogo aperto e caldo può aiutare a rafforzare il legame, mentre il bambino impara a addormentarsi da solo.
Transizioni Importanti: Dal Co-Sleeping all’Indipendenza Notturna
Il passaggio dal co-sleeping all'addormentamento autonomo è una transizione importante che richiede attenzione e comprensione. Molte famiglie scelgono di condividere il letto con i propri bambini nei primi anni di vita, il che può regalare una sensazione di protezione e vicinanza. Tuttavia, quando è il momento di passare a un letto separato, è importante farlo passo dopo passo, rispettando il sentimento di sicurezza che il bambino ha costruito nel tempo.
Affrontare questa transizione con grazia implica comunicare in modo aperto con il bambino riguardo ai cambiamenti imminenti. Spiegare cosa sta accadendo e rendere il processo un'esperienza positiva può aiutare a ridurre eventuali ansie o resistenze. Aggiungere elementi di conforto nella nuova disposizione, come le coperte familiari o oggetti familiari, può facilitare il passaggio.
È utile organizzare la transizione gradualmente, iniziando a insegnare al bambino ad addormentarsi nel proprio letto, ma con un genitore che rimane vicino per rassicurarlo. Col tempo, il genitore può iniziare a ridurre il proprio supporto e a permettere al bambino di addormentarsi in modo autonomo, assicurandosi sempre di fornire la giusta dose di comfort e sicurezza.
Simply Our Child: Il Tuo Supporto per un Sonno Sereno
Come Simply Our Child Aiuta i Genitori con il Sonno Infantile
Simply Our Child offre risorse e supporto dedicati a genitori che desiderano migliorare la qualità del sonno dei loro figli. La filosofia alla base di Simply Our Child si concentra sull'importanza di comprendere le esigenze individuali di ogni bambino e di fornire strumenti pratici per aiutare le famiglie a creare ambienti di sonno favorevoli.
Attraverso consulenze personalizzate, i genitori possono esplorare le varie opzioni disponibili e scoprire come affrontare le sfide legate al sonno. Simply Our Child mette a disposizione articoli, risorse online e sessioni di consulenza che forniscono informazioni utili e strategie pratiche per creare routine serali efficaci.
Programmi Personalizzati per l’Addormentamento Autonomo
I programmi offerti da Simply Our Child sono altamente personalizzati, progettati per rispondere alle specifiche esigenze di ogni famiglia. I genitori possono ricevere un piano su misura che tiene conto del temperamento, delle abitudini di sonno e delle dinamiche familiari, garantendo un percorso significativo verso l'addormentamento autonomo.
L'individualizzazione è un elemento chiave del successo di uno dei programmi, consentendo di affrontare in modo efficace le peculiarità di ogni bambino. Non esiste una soluzione unica, e questo rende l'approccio di Simply Our Child unico e adatto a tutte le famiglie.
Strategie Basate sulla Scienza e Adattabili alle Esigenze di Ogni Bambino
Le strategie proposte da Simply Our Child si avvalgono delle più recenti ricerche scientifiche nel campo del sonno e della psicologia infantile. Ogni programma è adattabile alle esigenze specifiche di ogni bambino, affrontando le problematiche legate al sonno in modo pratico e con un approccio estremamente attento.
In questo contesto, il supporto diretto che i genitori possono ricevere offre un'opportunità significativa per apprendere come gestire le proprie aspettative e modificare le abitudini di sonno in modo positivo.
Come Iniziare il Percorso con Simply Our Child per Migliorare il Sonno di Tuo Figlio
Iniziare a lavorare con Simply Our Child è semplice. I genitori possono contattare il team per una consulenza iniziale, durante la quale riceveranno informazioni sulle strategie più adatte e sulle pratiche necessarie per migliorare la qualità del sonno del loro bambino. Questa prima sessione di orientamento contribuirà a delineare il percorso di sonno più adatto alle esigenze della famiglia.
In conclusione, l’addormentamento autonomo e la qualità del sonno infantile sono aspetti cruciali della vita di qualsiasi famiglia. L'approccio di Simply Our Child mira a fornire supporto, consapevolezza e strumenti pratici essenziali per aiutare i genitori a creare condizioni favorevoli al sonno e sviluppare delle abitudini che porteranno a notti serene e riposanti per tutti i membri della famiglia. Con pazienza e amore, ogni famiglia può intraprendere un viaggio verso un sonno più sano e un benessere emotivo.
Addormentamento Autonomo: Come Insegnare a Tuo Figlio a Dormire Serenamente
Cosa Significa Veramente Addormentamento Autonomo?
L'addormentamento autonomo è un termine che si riferisce alla capacità del bambino di addormentarsi senza l'assistenza di un adulto. Spesso, i genitori si trovano a desiderare che i propri figli apprendano presto questa abilità, pensando che porta a notti tranquille e a una vita familiare più serena. Tuttavia, è importante comprendere che l'addormentamento autonomo è un processo che si sviluppa nel tempo e che può richiedere pazienza e delicatezza.
Quando parliamo di addormentamento autonomo, ciò che intendiamo è che il bambino impara a riconoscere i propri segnali di sonno e a gestire il modo in cui si rilassa prima di dormire. Questo percorso non significa che i genitori debbano semplicemente lasciare il bambino a piangere nella sua stanza; al contrario, implica un approccio attento e sensibile alle esigenze del bambino.
Durante i primi anni di vita, la maggior parte dei bambini hanno bisogno di supporto per creare associazioni positive riguardo al sonno. I genitori possono contribuire a stabilire una routine serale rassicurante, che include attività tranquille come il bagnetto, la lettura di una storia o il canto di una ninna nanna. Questi momenti di connessione sono fondamentali per aiutare il bambino a sentirsi al sicuro e a suo agio nel momento della nanna.
Quando i bambini crescono e si avvicinano ai vari traguardi di sviluppo, l'apprendimento di questa abilità avviene in modo graduale. I genitori possono sostenere il loro bambino aiutandolo a riconoscere i segnali del sonno e rispettando i suoi ritmi naturali. Così facendo, si promuove un senso di indipendenza che contribuirà a un sonno più sereno e ristoratore.
Perché è Importante Insegnare al Bambino a Dormire da Solo al giusto momento?
Insegnare al bambino a dormire da solo è un passo importante nel suo sviluppo, ma non deve essere affrontato come una corsa contro il tempo. I genitori non devono sentirsi depressi se il processo richiede più tempo del previsto. In effetti, è fondamentale comprendere che ogni bambino è diverso, e che il suo percorso verso l'addormentamento autonomo può variare.
Correlare l’addormentamento autonomo alla crescita emotiva e cognitiva del bambino è essenziale. Quando un bambino impara a gestire il proprio sonno, sviluppa anche competenze di autoregolazione. Questo significa che, quando si sveglia durante la notte, è in grado di calmarsi e riaddormentarsi senza l'intervento immediato dei genitori. Questo aspetto rappresenta un vantaggio per tutto il nucleo familiare, poiché contribuisce a notti più tranquille e a genitori meno affaticati.
Inoltre, sviluppare l'abilità dell'addormentamento autonomo permette ai genitori di stabilire confini chiari, creando al contempo un ambiente sicuro in cui il bambino può esplorare la propria indipendenza. Quando i bambini sentono di avere il controllo sulla loro esperienza di sonno, ciò aumenta la loro fiducia e riduce l'ansia legata all'addormentamento.
Quali Sono i Benefici a Lungo Termine dell’Addormentamento Autonomo?
Investire tempo nell'insegnare al bambino a dormire da solo porta a benefici a lungo termine sia per il bambino che per i genitori. Questo processo può contribuire a promuovere una postura positiva nei confronti del sonno e a sviluppare abitudini sane che dureranno tutta la vita.
Un bambino che ha imparato a riaddormentarsi autonomamente è più propenso a sviluppare un sonno notturno regolare e di qualità. Questo porta a una maggiore energia durante il giorno e a una migliore capacità di concentrazione e apprendimento. Le ricerche hanno dimostrato che i bambini che dormono bene presentano meno problemi comportamentali e sociali, mostrando una maggiore resilienza all'ansia e allo stress.
Inoltre, i genitori che incoraggiano l'addormentamento autonomo possono anche trarre beneficio dalla maggiore disponibilità di tempo per sé stessi. L'inserimento di una routine ben definita aiuta a separare il tempo dedicato ai bambini da quello per il recupero personale, contribuendo a un massimo equilibrio nella vita familiare.
Il supporto emotivo e la creazione di un ambiente sereno durante il processo di addormentamento sono cruciali nel garantire un'esperienza positiva. Così facendo, i genitori non solo aiutano il bambino a diventare un adulto più sicuro e indipendente, ma promuovono anche relazioni familiari più forti e positive.
Sleep Training Cos’è? Una Guida Completa
Definizione di Sleep Training e il Suo Ruolo nel Sonno Infantile
Il termine "sleep training" è spesso associato a metodi che mirano a insegnare i bambini a dormire da soli in modo rapido. Tuttavia, è fondamentale chiarire che non tutte le famiglie adottano per forza strategie di sleep training. In effetti, esistono approcci alternativi che si focalizzano sull'interpretazione delle esigenze specifiche del bambino e sull'adozione di abitudini che rispecchiano la fisiologia del sonno.
Il sonno infantile ha caratteristiche peculiari e richiede attenzione. I bambini attraversano cicli di sonno differenti rispetto agli adulti e la loro vulnerabilità rende importante che siano adeguatamente supportati. In questo contesto, il "sleep training" può apparire come un metodo efficace, ma è più importante lavorare per capire le necessità individuali di ogni bambino.
Una strategia alternativa consiste nell'affrontare il sonno infantile come un viaggio piuttosto che come un obiettivo da raggiungere. Questo approccio si concentra sull'osservazione, sull'ascolto e sulla creazione di un ambiente favorevole al sonno, piuttosto che sull'adozione di tecniche rigide per "allenare" il bambino.
Sleep Training e Addormentamento Autonomo: Qual è la Differenza?
La differenza principale tra sleep training e addormentamento autonomo risiede nell'approccio scelto dalle famiglie. Mentre il sleep training può essere visto come una varietà di metodi che mirano a insegnare ai bambini a addormentarsi rapidamente, l'addormentamento autonomo è una competenza che si sviluppa nel tempo, in base alla crescita e allo sviluppo del bambino.
L'addormentamento autonomo è il risultato finale che desideriamo raggiungere, ma per molte famiglie, il viaggio verso questo obiettivo può seguire un percorso diverso. È importante che i genitori non si sentano costretti a seguire un metodo rigido di sleep training ma che piuttosto scelgano di adottare strategie più personalizzate e adattate al proprio bambino.
Ricordando che ogni bambino è unico, alcune famiglie possono comunque trovare benefico apprendere tecniche di sleep training, mentre altre potrebbero preferire un approccio più flessibile e naturale. In entrambi i casi, ciò che conta è fornire un supporto adeguato e incoraggiante senza pressioni, rispettando sempre i bisogni individuali di ogni bambino.
È Sicuro per i Bambini? Cosa Dicono gli Esperti del Sonno
Quando si parla di sleep training, la sicurezza dei bambini è una preoccupazione legittima per molti genitori. Gli esperti concordano sul fatto che, sebbene il sleep training possa essere efficace, è cruciale considerare come viene eseguito. La sicurezza deve sempre essere la priorità.
Molti esperti del sonno enfatizzano l'importanza di un approccio sensibile e rispettoso delle esigenze del bambino. I metodi che non causano stress e permettono al bambino di esprimere le proprie emozioni sono generalmente più sicuri e promettenti. È fondamentale evitare approcci che possano portare a un aumento dell'ansia o dello scompenso emotivo..
Invece di spingere il bambino a rinunciare al supporto emotivo, è preferibile trovare un equilibrio che permetta di incoraggiare l'indipendenza, mantenendo al contempo un senso di sicurezza. Questo può essere ottenuto attraverso la creazione di routine serali rassicuranti e utilizzando tecniche che rispondano ai segnali di sonno del bambino senza trascurare il suo benessere emotivo.
A Quale Età Si Può Iniziare il Sleep Training?
Il momento migliore per iniziare il processo di sleep training varia da bambino a bambino. Molti esperti suggeriscono che l'età ideale per iniziare si aggira attorno ai sei mesi, quando il ritmo sonno-veglia del bambino inizia a stabilizzarsi. Tuttavia, i genitori dovrebbero prestare attenzione e valutare se il loro bambino mostra segni di prontezza.
È importante sottolineare che non vi è una "soluzione universale" per tutti i bambini, poiché ogni famiglia ha le proprie esigenze e preferenze. Piuttosto che forzare un programma specifico, i genitori dovrebbero cercare di adattare l'approccio ai bisogni di sviluppo del proprio bambino e prestare attenzione ai suoi segnali.
Anche se 6 mesi può essere un buon punto di partenza, ci sono bambini che potrebbero non essere pronti prima di questo periodo. Pertanto, osservare i cambiamenti nel comportamento e nella regolazione emotiva del bambino è fondamentale per scegliere il momento giusto per introdurre eventuali strategie di sleep training.
Quanto Tempo Ci Vuole per Vedere Risultati?
Il tempo necessario per vedere risultati dal sleep training varia da bambino a bambino e dipende da diversi fattori, compresi il metodo scelto e la coerenza con cui gli adulti applicano le tecniche. Alcuni genitori possono notare miglioramenti significativi entro pochi giorni, mentre per altri potrebbe richiedere settimane.
In riconoscimento di quanto sia importante sviluppare un approccio gentile, è essenziale che i genitori siano pazienti e costanti nel loro sostegno. Cambiare le abitudini del sonno può essere un processo difficile, e le fluttuazioni possono verificarsi. La chiave è mantenere la coerenza e fornire conforto durante i momenti di incertezza.
Giocare un ruolo attivo nel processo di addormentamento, piuttosto che aspettarsi risultati immediati, permette ai genitori di sviluppare un forte legame con il proprio bambino. Il supporto e la pazienza durante il processo porteranno a un'esperienza più serena per tutti.
Metodi di Sleep Training per Favorire l’Addormentamento Autonomo
Metodo Ferber (Estinzione Graduale): Come Funziona e Quando Applicarlo
Il Metodo Ferber, noto anche come estinzione graduale, è uno dei metodi di sleep training più conosciuti. Esso prevede di consentire ai bambini di piangere per periodi di tempo prestabiliti prima che i genitori intervengano. Sebbene alcuni genitori possano scoprire che questo approccio funziona, altri potrebbero non sentirsi a proprio agio con l'idea di lasciare piangere il proprio bambino.
È fondamentale considerare che ogni famiglia ha un approccio diverso e non c'è un metodo giusto o sbagliato. Per alcuni, la graduale diminuzione dell'intervento può aiutare a promuovere l'indipendenza; per altri, questa tecnica potrebbe aumentare lo stress. Piuttosto che applicare rigidamente un metodo, è importante valutare se così facendo il bambino si sente in sicurezza.
Metodo Chair (Sedia): Per un Distacco Graduale e Sereno
Il Metodo Chair è un'altra opzione di sleep training che può risultare più adatta a bambini e famiglie sensibili. Con questo metodo, i genitori iniziano sedendosi vicino al lettino del bambino e, nel tempo, si allontanano gradualmente. Il bambino può beneficiare della presenza rassicurante dei genitori, mentre gradualmente impara a dormire da solo.
Le famiglie possono trovarsi più a proprio agio con questo approccio poiché consente un distacco progressivo senza causare un'immediata separazione. È importante monitorare il benessere del bambino durante il processo e regolare le tecniche in base alle sue esigenze e reazioni.
Metodo Pick Up/Put Down: Una Soluzione Dolce per Neonati
Il Metodo Pick Up/Put Down è un approccio dolce per i neonati che prevede di sollevare il bambino quando piange e rimetterlo giù solo quando si calma. Questo metodo può funzionare bene per i più piccoli che hanno bisogno di comfort fisico e rassicurazione.
I genitori dovrebbero essere consapevoli del fatto che l'obiettivo di questo metodo non è solo quello di far addormentare il bambino, ma anche di trasmettere un senso di sicurezza e di fiducia. Il metodo si basa sul rispetto delle emozioni del bambino e sulla costruzione di un legame solido, piuttosto che su una rigida disciplina.
Metodo No Tears: Approcci Senza Lacrime per un Sonno Naturale
Il Metodo No Tears è un approccio che evita completamente di lasciare piangere il bambino. I genitori possono adottare strategie che mantengono i bambini coinvolti durante il processo di addormentamento. Questo metodo si concentra su un processo di addormentamento naturale e dolce, promuovendo una connessione emotiva piuttosto che una separazione brusca.
Anche se questo approccio può richiedere più tempo rispetto ad altri metodi, rappresenta un'opzione adatta a famiglie che preferiscono un metodo less stressante ed emotivamente attento. La chiave per avere successo con questa strategia è la pazienza e l'uso di tecniche che incoraggino il rilassamento.
Quale Metodo Scegliere in Base all’Età e al Temperamento del Bambino?
La scelta del metodo di sleep training dovrebbe tenere conto dell'età e della personalità del bambino. Ogni bambino è unico e risponde in modo diverso a vari approcci. I genitori dovrebbero considerare il temperamento e i segnali del bambino per determinare quale metodo funzioni meglio.
In generale sconsiglio sempre i metodi più drastici e che lasciano piangere il bambino perchè potranno farti arrivare all’obbiettvio dell’addormentamento autonomo ma rovinano la relazione genitore/bambino che poi va ristabilita.
Il dialogo aperto e il supporto reciproco tra i genitori possono aiutare a scegliere il metodo più appropriato e a capire quando e come adattarlo per il benessere della famiglia.
Risvegli notturni dei bambini: come diminuirli
3 consigli per diminuire i risvegli notturni dei bambini, ridurne la frequenza, la durata dei risvegli ma anche riaddormentarci noi più velocemente. Parlo di diminuzione dei risvegli perchè, soprattutto se si hanno bimbi molto piccoli l'azzeramento dei risvegli è molto difficile ed è anche molto soggettivo da bambino a bambino.
3 consigli utili:
- Routine giornaliera: è fondamentale per aiutare il nostro bambino a costruire delle abitudini in cui sentirsi rassicurato e aver soddisfatto i suoi bisogni primari; non deve essere troppo rigida e impostata seguendo l’orologio ma in base ai segnali che nostro figlio ci da e la nostra conoscenza delle sue abitudini. E’ fondamentale non sentirsi imprigionati o limitati in essa e si possono fare delle eccezioni 1-2 volte a settimana.
- Addormentamento serale sereno: é importante guardare i segnali di stanchezza che il nostro bimbo ci dà (ad esempio se strofina le orecchie o gli occhi oppure sbadiglia) per non farlo diventare iper-stanco. Poi costruire una routine nanna a misura della sua età: ad esempio per un bimbo di un anno si possono lavare i dentini e poi leggere una storia tutti abbracciati nel letto e spegnere la luce, oppure stare stesi a letto nella penombra in caso di allattamento per aiutare il rilassamento del bambino.
- Co-Sleeping: avere il bambino vicino ci aiuta a diminuire i tempi di risposta e ad aiutarlo a riaddormentarsi più velocemente, permettendo anche a noi di perdere il minor sonno possibile. In questo articolo trovi le varie forme di co-sleeping.
Come diminuire i risvegli notturni di neonati e bambini
Quelle sopra descritte sono le 3 regole d’oro per diminuirne il numero poiché avere i suoi bisogni primari (fame, contatto ecc.) soddisfatti è fondamentale per favorire un buon sonno. Inoltre è molto importante avere una gestione comoda dei risvegli che permetta anche a noi di perdere meno sonno possibile, soprattutto di notte.
Ad esempio è importante non abituare il bambino a riaddormentarsi in braccio camminando poiché questo comporta molta fatica per noi, oppure cercare di essere interscambiabili con il proprio partner così, se sappiamo che il bimbo non si sveglia per fame, può occuparsi lui del riaddormentamento.
Diminuire i risvegli notturni dei neonati non è sempre facile dato che spesso non è facile capirne il perchè, soprattutto quando interferiscono la dentizioni, gli scatti di crescita e le malattie; per questo è importante fare un buon gioco di squadra con il proprio partner e documentarsi sul sonno del neonato ancora prima che lui nasca, Per qualsiasi domanda io sono a disposizione!
Il co-sleeping è pericoloso?
Partiamo subito chiarendo il concetto di co-sleeping: mamma e bambino dormono vicini ma non necessariamente nello stesso letto, in modo tale che la mamma possa toccare/consolare il bambino senza uscire dal suo letto. Ciò permette di gestire in maniera agevole i risvegli notturni, non dovendo uscire dal proprio letto per rispondere ai bisogni del bambino e aiutarlo a riaddormentarsi.
Molto spesso vedo che il co-sleeping viene interpretato come mamma e bimbo che dormono nello stesso letto, ma questo in realtà si chiama bed-sharing ed è una delle varie forme di co-sleeping: per esempio anche avere una culla vicino al lettone è una forma di co-sleeping efficace, se non ci sentiamo di condividere il nostro letto matrimoniale con il bambino.
Il co-sleeping è davvero rischioso?
Chiarita l’impostazione del co-sleeping, è importante precisare che ci sono alcuni casi in cui è sconsigliato come ad esempio: in caso di dipendenze patologiche, in caso la mamma assuma narcotici o psicofarmaci, in caso si abbia ecceduto nell’alcool ecc…, ma solo in questi casi abbastanza estremi è sconsigliato, mentre per tutte le altre situazioni avete il via libera!!!
Una volta escluso queste situazioni, vi consiglio sempre di leggere con attenzione e mettere in pratica i consigli per prevenire la Sids, fondamentali sia nel co-sleeping the nel bed-sharing. Avendo chiari questi principi, sta alla famiglia decidere come dormire con il proprio figlio in base anche a quello che piace al bambino (indi per cui lo fa dormire meglio).
Co-sleeping o no scelta personale della famiglia
Nelle mie consulenze sonno do sempre molta importanza al gestire i risvegli del neonato in maniera comoda anche per la mamma e il papà, in modo da potersi riaddormentare più velocemente e perdere il minor numero di ore di sonno possibile. Detto questo però, non impongo una mia scelta su dove devono dormire i vari componenti della famiglia.
Spesso mi viene chiesto: “Ma il bambino non dorme meglio nella sua stanza?”. La mia risposta è sempre: “Dipende, ma spesso no e inoltre ti complichi la gestione delle notti come genitore”. Non ci sono evidenze scientifiche che certifichino che il bambino dorme meglio nella sua stanza. Certo, ci sono bambini che si svegliano al primo rumore e allora ha senso metterli in un’altra stanza per preservare il loro sonno; lo spostamento perde un pochino di senso se il bimbo si sveglia ancora tanto la notte e noi dobbiamo fare mille volte avanti e indietro tra una stanza e l’altra.
Se vi va di avere dei consigli pratici su come gestire le notti e capire cosa faccio io durante le mie consuelnze ecco un articolo che potrebbe fare all caso vostro.
L'allattamento al seno aumenta i risvegli notturini?
Sarà vero che l’allattamento aumenta i risvegli notturni? Questa è una domanda che spesso le mamme mi fanno durante le mie consulenze perchè alcune “specialiste” del sonno propongono di interrompere l’allattamento materno nelle ore notturne per far dormire tante ore di fila il bambino. Vi rispondo come consulente sonno ma anche con la mia esperienza di mamma peer dell’allattamento.
L'allattamento aumenta i risvegli notturni in bambini di quale età?
Innanzi tutto bisogna contestualizzare questa domanda: stiamo parlando di un neonato o di un bambino sopra l’anno di vita? Perchè la risposta è ovviamente diversa. In un neonato i risvegli sono fisiologici e fondamentali per una crescita adeguata, non si può lasciare un neonato tante ore senza mangiare a meno che sia lui a chiederlo non svegliandosi. Diciamo però che un neonato che dorme tutta la notte senza sentire lo stimolo della fame e avendo un crescita regolare è veramente raro.
Va fatto un ragionamento diverso invece per i bambini sopra l’anno, che hanno uno sviluppo nella media in cui la mamma, se è troppo stanca o sente il desiderio di smettere di allattare, può fare dei tentativi e vedere se il bambino si riesce a riaddorementare anche senza il seno.
Tuttavia il bisogno di mangiare è solo uno dei motivi per cui i bambini o neonati si svegliano ma ce ne sono tanti altri come: dolore ai denti, febbre, tosse, scatti di crescita, tappe evolutive del movimento, inserimento al nido, contatto ecc.
Siamo proprio così sicuri che l'allattamento aumenti i risvegli notturini?
Per cui, ricapitolando, nel neonato non è utile non allattarlo perchè per farlo dormire meglio è fondamentale rispondere adeguatamente ai suoi bisogni durante i risvegli in modo da diminuirli. Approfondiamo l'argomento in quest'altro articolo. Molto spesso il bisogno dei neonati è appunto quello di mangiare per avere una crescita adeguata ed è fondamentale l'allattamento in questo caso.
In bambini dopo l'anno non allattarli la notte potrebbe migliorare in un primo momento il numero dei risvegli perchè si abbatte il bisogno di mangiare, ma per la mia esperienza dopo un iniziale miglioramento i bambini riprendono a svegliarsi perchè l'allattamento non è solo nutrimento ma anche coccola, contatto, bonding ecc.
Per concludere
I bambini si svegliano per tanti motivi e abituarli a mangiare solo di giorno risponde solo ai risvegli per fame; inoltre l’allattamento materno è un modo comodo di gestire i risvegli notturni che permette sia a noi mamme che ai nostri figli di riaddormentarsi rapidamente.
Infatti nelle mie consulenze punto di più su una gestione facile e comoda dei risvegli notturni per facilitare il riaddormentamento di mamma e bambino e nel rafforzare la relazione mamma/bambino attraverso un’efficace comprensione dei suoi bisogni nascosti dietro ai risvegli e dello stato di stanchezza della mamma e del papà. Per saperne di più continua a leggere qui.
A che livello di stanchezza siete voi neo-genitori?
Come scegliere una consulente del sonno?
C’è un’accesa polemica sulle consulenti del sonno/tate del sonno, se siano davvero utili o una spesa inutile. Le ho sentite chiamare truffatrici, professioniste salvavita e chi più ne ha più ne metta: in questo articolo cercheremo un po’ di districarci tra le varie proposte del mercato e di capire se e chi fa al caso vostro per evitare un’inutile spreco di soldi e soprattutto i conseguenti danni nella relazione mamma/bambino e sugli equilibri famigliari.
Come scegliere una consulente sonno: differenze di titoli di studio
Sostanzialmente le consulenti del sonno si suddividono in due macro categorie: nella prima ci sono professioniste laureate in settori educativi, come ad esempio scienze dell’educazione, psicologia o pedagogia che nell’esercizio della professione si sono specializzate nel sonno dei neonati e bambini il loro esercizio è normato e tutelato da un albo professionale.
Ad esempio il mio albo è T.S.R.M. e P.S.T.R.P. ovvero Fondazione nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione, essendo io un’educatrice professionale che si occupa di prevenzione e riabilitazione della salute mentale e del benessere emotivo delle neo mamme e delle famiglie.
Queste professioniste di solito abbracciano un approccio tutto tondo, atto a valutare il benessere del bambino, della mamma e di tutta la famiglia; attuano percorsi personalizzati fatti su misura delle esigenze famigliari e introducendo i cambiamenti con gradualità e cercando di empatizzare con la mamma senza giudicarla, supportandola a ricreare l’armonia e la sinergia famigliare perduta.
Come scegliere una consulente sonno: i differenti metodi
L’altra macro categoria invece sono le consulenti del sonno che hanno fatto un corso sul sonno del neonato, che generalmente durano meno di un anno, in cui hanno appreso delle tecniche pratiche per migliorare il sonno del bambino, senza però avere un know how sull’aspetto relazionale, emotivo ed educativo della diade mamma/bambino.
Oltre ai titoli di base naturalmente fa la differenza anche l’esperienza lavorativa che la consulente ha maturato: man mano lavorando con le famiglie si acquisiscono sempre skills maggiori su come impostare una comunicazione efficace, su come porsi per non essere invadente e giudicante ma rispettosa nei confronti degli equilibri famigliari.
Un’altra componente importante nella scelta della consulente del sonno è sicuramente l’affinità personale. Ci possono essere consulenti bravissime ma non adatte a tutti gli stili genitoriali e questo è normale, non si può piacere a tutti e bisogna crearsi un proprio stile educativo e lavorare con le persone che sono in affinità con esso.
Altri fattori da considerare per scegliere una consulente del sonno
Una volta definito il tipo di consulente sonno che fa più al caso nostro e della nostra famiglia, dobbiamo anche capire se è il caso di investire questa cifra nel percorso proposto dalla professionista oppure possiamo farne a meno.
Qui si sentono mille pareri discordanti: amiche mamme che l’hanno già provate e pensano siano i soldi meglio investiti della loro vita, parenti che dicono “Ma lascialo piangere che impara a dormire da solo”, altri ancora che le chiamano truffatrici e sostengono che i risvegli nel neonato sono fisiologici.
L’importante è che ognuno guardi alle esigenze e necessità della propria famiglia: solo noi sappiamo il nostro grado di fatica e cosa è meglio per i nostri figli. Certo, i risvegli del neonato sono fisiologici (in una certa misura mi viene da dire) ed è importante preservare l’allattamento al seno, ma anche la qualità del riposo della mamma è fondamentale per prevenire incidenti domestici.
L'importanza di scegliere una consulente del sonno giusta per la vostra famiglia
Negli anni della mia professionalità ho imparato ad avere fiducia nei genitori che mi contattano perchè nessuno sa meglio di loro qual è la decisione migliore per la famiglia e prima di intraprendere un percorso del genere bisogna esserne convinti al 100%.
Anche io come mamma ho chiamato una consulente del sonno con metodo senza lacrime, quando la mia prima figlia era neonata; da quell’esperienza traumatica ho imparato come recuperare la relazione con mia figlia, poi mi sono formata e ho fatto ricerche per diventare a mia volta consulente del sonno e supportare VERAMENTE le mamme in una fase così critica, con un approccio totalmente diverso che guardasse il sonno in un aspetto olistico non solo di routine e tecniche di addormentamento.