L'allattamento al seno aumenta i risvegli notturini?
Sarà vero che l’allattamento aumenta i risvegli notturni? Questa è una domanda che spesso le mamme mi fanno durante le mie consulenze perchè alcune “specialiste” del sonno propongono di interrompere l’allattamento materno nelle ore notturne per far dormire tante ore di fila il bambino. Vi rispondo come consulente sonno ma anche con la mia esperienza di mamma peer dell’allattamento.
L'allattamento aumenta i risvegli notturni in bambini di quale età?
Innanzi tutto bisogna contestualizzare questa domanda: stiamo parlando di un neonato o di un bambino sopra l’anno di vita? Perchè la risposta è ovviamente diversa. In un neonato i risvegli sono fisiologici e fondamentali per una crescita adeguata, non si può lasciare un neonato tante ore senza mangiare a meno che sia lui a chiederlo non svegliandosi. Diciamo però che un neonato che dorme tutta la notte senza sentire lo stimolo della fame e avendo un crescita regolare è veramente raro.
Va fatto un ragionamento diverso invece per i bambini sopra l’anno, che hanno uno sviluppo nella media in cui la mamma, se è troppo stanca o sente il desiderio di smettere di allattare, può fare dei tentativi e vedere se il bambino si riesce a riaddorementare anche senza il seno.
Tuttavia il bisogno di mangiare è solo uno dei motivi per cui i bambini o neonati si svegliano ma ce ne sono tanti altri come: dolore ai denti, febbre, tosse, scatti di crescita, tappe evolutive del movimento, inserimento al nido, contatto ecc.
Siamo proprio così sicuri che l'allattamento aumenti i risvegli notturini?
Per cui, ricapitolando, nel neonato non è utile non allattarlo perchè per farlo dormire meglio è fondamentale rispondere adeguatamente ai suoi bisogni durante i risvegli in modo da diminuirli. Approfondiamo l'argomento in quest'altro articolo. Molto spesso il bisogno dei neonati è appunto quello di mangiare per avere una crescita adeguata ed è fondamentale l'allattamento in questo caso.
In bambini dopo l'anno non allattarli la notte potrebbe migliorare in un primo momento il numero dei risvegli perchè si abbatte il bisogno di mangiare, ma per la mia esperienza dopo un iniziale miglioramento i bambini riprendono a svegliarsi perchè l'allattamento non è solo nutrimento ma anche coccola, contatto, bonding ecc.
Per concludere
I bambini si svegliano per tanti motivi e abituarli a mangiare solo di giorno risponde solo ai risvegli per fame; inoltre l’allattamento materno è un modo comodo di gestire i risvegli notturni che permette sia a noi mamme che ai nostri figli di riaddormentarsi rapidamente.
Infatti nelle mie consulenze punto di più su una gestione facile e comoda dei risvegli notturni per facilitare il riaddormentamento di mamma e bambino e nel rafforzare la relazione mamma/bambino attraverso un’efficace comprensione dei suoi bisogni nascosti dietro ai risvegli e dello stato di stanchezza della mamma e del papà. Per saperne di più continua a leggere qui.
A che livello di stanchezza siete voi neo-genitori?
Lo sapevi che imparare l’inglese in famiglia si può! Vieni a scoprire come renderlo divertente
Sono Sara Righetti e ho cresciuto le mie due figlie bilingue italiano e inglese. In questo articolo vi parlo un po’ della mia esperienza e di come imparare l’inglese in famiglia sia possibile. Anzi, un’esperienza divertente per tutti!
La filosofia che c’è alle spalle di questo approccio è quello di crescere figli bilingue: in questo caso parliamo di inglese ma si può applicare a qualsiasi lingua, in famiglie monolingue.
Questo metodo nasce in uno degli stati più poveri degli U.S., l’Arizona negli anni ’90 per contrastare la povertà educativa per poi diffondersi in tutto il mondo; adesso trova terreno fertile in Italia a causa del ridotto numero di ore d’inglese nella scuola pubblica e della scarsa presenza di madrelingua inglesi dopo Brexit.
Tempo di qualità per imparare l'inglese in famiglia
Come imparare l’inglese in famiglia associandolo a del tempo di qualità e non vivendolo come l’ennesima cosa da fare o compito da svolgere:
- Trova una comunità English-Speaking, ovvero un gruppo di pari per tuo figlio con cui possa parlare inglese, ma allo stesso tempo delle amicizie per voi genitori che abbiano fatto la vostra stessa scelta, con cui condividere i risultati e confrontarsi quando si presentano delle criticità.
- Mettersi in discussione in prima persona per insegnare l’inglese al proprio figlio: parlargli anche se non siamo madrelingua, ascoltare musica, guardare la Tv inglese o i cartoni in lingua originale, questi sono solo alcuni esempi ma ogni idea creativa è valida.
- Esposizione quotidiana e continuativa nel tempo: è importante far diventare la seconda lingua parte della routine quotidiana e anche solo 5 minuti al giorno tutti i giorni portano risultati; naturalmente ci saranno dei momenti in cui saremo più stanchi e faremo meno e dei momenti in cui avremo più energie e ci potremo dedicare più a lungo al progetto ad esempio nei week end.
Anche i figli di non madrelingua possono imparare l'inglese in famiglia
Ma se non sono madrelingua come faccio a far imparare l’inglese a mio figlio? Naturalmente bisogna porsi degli obiettivi diversi: i madrelingua hanno il desiderio di passare anche la loro cultura d’origine e hanno una confidenza con la lingua che difficilmente una persona che ha imparato l’inglese da grande può avere.
Se il desiderio è che nostro figlio parli inglese e non abbia le difficoltà che abbiamo avuto noi ad impararlo da grandi, allora questo è l’approccio che fa per voi e non temete: il bambino avrà una parlata migliore della vostra, basta usare degli strumenti di modulazione dell’accento.
Ad esempio possiamo usare la radio, la musica, la Tv ma anche i podcast, oppure i QR code dei libri in inglese dove si può ascoltare il libro letto da un madrelingua, tutti ottimi strumenti per rimodulare l’accento dei nostri figli e allo stesso tempo migliorare il nostro e ci danno la possibilità di continuare il progetto di bilinguismo mentre noi abbiamo altre cose da fare.
Costruire una Bilingual Routine per imparare l'inglese in famiglia
Per esempio potremmo costruire una routine del bilinguismo la sera, rientriamo in casa dopo la giornata di lavoro e prenderci del tempo di qualità esclusivo per i nostri figli per giocare in lingua inglese con loro dopo una giornata lontani; poi possiamo fargli guardare un po’ di tv in inglese mentre noi prepariamo la cena oppure ascoltare la musica o il racconta-storie e così la nostra routine è fatta! L’importante è renderla vostra: piacevole, facile e naturale per tutti.
Spero di avervi dato esempi pratici per riuscire ad avviare il vostro progetto di bilinguismo in famiglia e di avermi motivato a farlo. Non è un progetto semplice e immediato, ma d’altronde cosa lo è con i figli? Non voglio farvi preoccupare perché i risultati saranno sbalorditivi e vi daranno la forza e la voglia di continuare nonostante la stanchezza della quotidianità. Per qualsiasi dubbio scrivetemi nei commenti, sarò felice di leggervi e rispondervi oppure leggete altri miei articoli.